Fotografa:
Raffaella Toffolo (autrice del video)
Poeta:
Toni Toniato (storico e critico d'arte qui presente in veste di raffinatissimo
poeta)
Musicisti:
Massimo Donà, Davide Ragazzoni, Francesco Bearzatti, Nicola Sorato,
Lele Rodighiero
Si tratta di uno spettacolo multimediale che vede come protagonisti
cinque musicisti, una fotografa e un poeta. Nel corso della performance
si alternano proiezioni video-fotografiche, letture di poesie e brani
musicali. Ogni segmento dell'opera, però, si relaziona agli altri,
in modo tale che le varie voci si intersechino, dando così luogo
ad un coro sin-fonico di linguaggi diversi che tendono comunque verso
un unico 'centro'. Il centro 'magico' dell'essere e della vita; ragione
irragionevole di ogni realtà, di ogni senso, di ogni significato;
lo stesso che da sempre, forse, il linguaggio dell'arte cerca di testimoniare
e portare alla presenza. Quasi un coro che si propone di dar voce a
quell'unità che tutto tiene insieme, connettendo ogni realtà
a tutte le altre, anche le più distanti; quell'unità che
in ogni voce solista della terra risuona e testimonia di un'anima paradossale,
che nella luce ricorda l'ombra, nel caldo, ricorda il freddo, nel bene,
ricorda il male, nel bello, dà voce al brutto, e nel visibile,
inscrive la potenza insedabile dell'invisibile. Come a voler testimoniare
un altro possibile modo di essere al mondo; e dunque di abitare questa
foresta di segni che troppo affrettatamente, forse, abbiamo ritenuto
di poter catalogare, ossia inscrivere in caselle logiche e categorie
che, se per un verso rassicurano, per un altro distinguono in modo spesso
violento e astrattamente definitorio. Da ciò la scelta di un
vero e proprio concerto di voci. Uno spettacolo in cui le cui diverse
lingue, comunque, non rinunciano mai alla propria specificità;
anzi la 'esaltano' proprio nel com-misurarsi a codici estranei, nel
dialogare con l'irriducibilità di un 'altro' che non è
temuto, ma, al contrario, irrinunciabilmente ricercato. Sì da
far emergere le inedite e magiche 'relazioni' sottese dalle distanze
più difficilmente percorribili; sì da invitare ad approfondire
e ricercare le relazioni che inquietano, quelle più improbabili,
ma forse proprio per ciò più profonde. Un tentativo di
tornare a sperimentare quella idea di 'opera totale' che gli inizi del
Novecento avevano già in qualche modo ipotizzato. E talvolta
concretamente sperimentato. Forse un'impresa immodesta, forse anche
azzardata; d'altro canto, dove non c'è rischio, dove non si dà
estremizzazione, dove non s'infrangono luoghi comuni ed atavici pregiudizi,
non può esservi 'arte'. In questo senso, Massimo Donà
e i suoi musicisti, ma anche Raffaella Toffolo e Toni Toniato si propongono
di offrire agli spettatori della loro performance la possibilità
di vivere un'esperienza sicuramente radicale, e in questo senso autentica
ma, si augurano, anche e soprattutto sensibilmente ed intellettualmente
stimolante.